Libri per persone adulte
Alfonsina e la strada
Una biografia romanzata di Alfonsina Strada, la prima donna che con perseveranza e passione ottenne il permesso di partecipare al Giro d’Italia nel 1924, assieme agli uomini.
Autorə: Simona Baldelli
Casa editrice: Sellerio
Mi è piaciuto molto leggere questa biografia romanzata della ciclista Strada, vissuta tra il 1891 e il 1959.
Il libro inizia raccontando dell’infanzia disagiata di Alfonsina. Nasce in una famiglia molto grande, in cui oltre ai molti fratelli e sorelle:
“[...] erano stati tenuti a balia altri undici bambini di cui Alfonsina, da adulta, non rammentava i nomi, perché erano troppi. Rammentava, però, che erano quasi sempre femmine. Era giunta alla conclusione che dovessero essere difettose, fatte di materia più scadente dei maschi, e le famiglie ne facessero volentieri a meno.”
Il libro a tratti è molto duro e mostra bene il maschilismo che imperversava ai tempi.
Nel frattempo le donne hanno conquistato molti diritti, ma si capisce bene dove originano certe discriminazioni verso il genere femminile ancora presenti.
Una delle cose che mi ha colpito era che Strada doveva chiedere il permesso per poter gareggiare, perché non era ovvio che una donna potesse farlo.
Tra l’altro, è interessante nel libro la riflessione sul maschile sovraesteso, a cui la ciclista si appiglia per poter partecipare: il termine “corridori” o “ciclisti” si riferivano a una moltitudine mista e quindi anche lei, donna, poteva parteciparvi.
Qualche anno più tardi, invece, l’affermazione degli organizzatori del giro d’Italia:
“E non tirare fuori la questione del regolamento e della lingua italiana. Corridori va inteso solo al maschile, adesso.”
Visto che la biografia è romanzata, non so se conversazioni simili siano realmente accadute ma trovo comunque la riflessione realistica e stimolante.
Infatti, in passato è capitato che a professioniste venne impedito di svolgere la loro professione proprio perché mancavano le parole per definirle.
Le riflessioni nel libro mettono in luce l’ambiguità del maschile generico.
Questo libro mi è anche servito a ricordarmi che la forza non è solo questione di muscoli, ma anche di resistenza, coraggio, forza mentale.
Nel 2017 ad Alfonsina Strada è stata intitolata una via e mi si è risvegliata in me la voglia di approfondire la toponomastica femminile.
Strada è riuscita a vivere una vita che le somigliasse il più possibile ma la sua storia mostra come uscire dagli stereotipi di genere sia difficile.
Sembrava che il mondo fosse diviso in due: da una parte quelle con il fiocco blu, dall’altra quelle con la coccarda rosa. E chi faceva eccezione veniva considerato un fenomeno da circo.
E questa citazione è da prendere alla lettera, dato che Strada davvero ad un certo punto della sua vita si esibì nei circhi.
La ciclista è andata avanti per la sua strada nonostante la forte resistenza che ha trovato attorno a sé.