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Libri per persone adulte

Crescere un figlio femminista

Reputo questo libro un valido manuale di educazione antisessista per figli maschi. Educare i figli fuori dagli stereotipi di genere è ancora una sfida.

Fotografia della copertina del libro "Crescere un figlio femminista"

Autorə: Aurélia Blanc

Casa editrice: ODOYA


Solitamente sono un po’ allergica a titoli, articoli o libri pensati “per maschi” o “per femmine”.


Preferisco contenuti pensati per persone, indipendentemente dal loro genere.


Mi rendo però conto che a tratti in questa società ce n’è ancora bisogno, come scrivevo in questo articolo sul consenso.


Figli e figlie vanno sì educati con lo stesso obiettivo come renderli individui liberi di essere sé stessi nel rispetto delle altre persone.


Ma per arrivare allo stesso obiettivo probabilmente l'educazione di figli e figlie dovrà essere diversa soprattutto su alcuni punti per controbilanciare quello che la società tende ancora a fare. 


Quindi, mio malgrado, in una società che educa differentemente figli e figlie un libro del genere ha ancora senso.


È un libro corposo (circa 250 pagine) ma molto scorrevole grazie ai molti sottocapitoli di poche pagine.


Il libro pone le basi, affrontando il tema delle differenze di comportamento tra uomini e donne: sono innate? Ci sono cose o colori “da femmina” e “da maschio”? Mio figlio se gioca con le bambole diventa gay? 


Accompagna anche a riflettere sul tipo di modello familiare che abbiamo in casa. Perché quello che come genitori facciamo conta quasi di più di quello che diciamo.


Approfondisce poi tutto il tema della virilità o mascolinità tossica. Come si forma?


Nella maggior parte del libro si propongono approcci con cui mi sento molto in linea.


Ti faccio i tre esempi principali:


1. Proporre diverse opzioni più che censurare Una persona a cui avevo raccontato del mio progetto una volta mi aveva detto “Ma io non voglio impedire a mia figlia di amare ballerine e principesse”. Questo è un grande malinteso rispetto ad un’educazione oltre agli stereotipi. Blanc scrive infatti:

[…] l’idea è sempre quella di aggiungere e mai di togliere. Si tratta di costruire una genitorialità felicemente femminista in cui, più che censurare ad occhi chiusi, ci mostriamo capaci di proporre più opzioni possibili ai nostri bambini. Più libertà: ecco cosa guadagnano i nostri bambini da tutta questa storia.

Io direi proporre più varietà possibile… che se no poi poverini sono sopraffatti dalle troppe opzioni 😅



2. Non disperare quando i nostri figli sono portatori di stereotipi

Quello che crea un vero problema non è tanto che i nostri figli aderiscano, in un certo momento del loro sviluppo,  a una qualche norma sessista, ma che abbiano soltanto queste norme come punto di riferimento.

Quindi, non disperiamo se nostro figlio si conforma agli stereotipi: noi gli mostriamo l’alternativa, lui sa che c’è e poi sceglie da sé.



3. Rispondere con gentilezza a stereotipi Blanc ci fa riflettere sul fatto che chi fa uscite sessiste o stereotipate con la nostra prole spesso non lo fa con cattiveria ma probabilmente sono inconsapevoli e in buona fede. Blanc sostiene che è importante far notare questi aspetti e riflette su come farlo in maniera efficace. Nel libro mostra come puntare alla gentilezza e al bene del bambino siano le sue strategie migliori.



Stupenda e pratica anche la lista di materiali e risorse alla fine del libro.


Consigliato chiaramente a chi si occupa di bimbi maschi, ma lo trovo utile anche in generale, ad esempio per comprendere meglio i modi sottili in cui siamo stati educati in base al genere.


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