Libri per infanzia
Dagfrid. Una bambina vichinga
Libro scorrevole e scritto in maniera divertente.
Quello che mi piace molto di questo libro è che la bambina protagonista mette in dubbio i modi di fare del suo villaggio.
Autori: Agnès Mathieu-Daudé, Olivier Tallec
Casa editrice: Babalibri srl
Libro scorrevole e scritto in maniera divertente. Quello che mi piace molto di questo libro è che la bambina protagonista mette in dubbio i modi di fare del suo villaggio. Lo fa con cognizione di causa: non rifiuta del tutto le usanze ma nemmeno le segue senza averci ragionato su. Ti faccio due esempi. Il primo riguarda a come portare i capelli, citando dal libro:
"Io mi sono rifiutata di farmi fare le pagnotte sulle orecchie. Mi sono comunque tenuta le trecce: sono comode, altrimenti i capelli si annodano."
Il secondo esempio che ti porto è quello riguardo all’imparare a cucire. L’ha imparato controvoglia ma poi ha utilizzato questa capacità per cucirsi dei pantaloni, più comodi per correre rispetto al tradizionale vestito lungo. Però si è cucita anche un vestito, ma più corto 😉 Grazie al suo spirito critico decide di partire per vedere se ci fosse qualcos’altro da mangiare oltre al pesce e trova in effetti un’isola in cui si allevano delle pecore. Le donne di quest’isola le dicono di andarsene, scambiandola per un ragazzo:
"qui i maschi non possono stare!"
Ecco, questo per me è un punto critico nel libro. Sì, lo so che sono davvero esigente con le storie e non trovo spesso qualcosa che mi va bene fino in fondo, sono un po’ come Dagfrid. È critico perché lede la regola numero uno per educare alla parità di genere.
👉 Evita il più possibile le parole “maschio”, “femmina”, “uomo”, “donna”, “signore”, “signora”, “bambino”, “bambina”, “femminuccia”, “maschiaccio”. Non mi piace perché dà quest’idea di uomini contro donne. Le donne dell’isola se ne sono andate dal loro villaggio, lasciando soli gli uomini perché non amavano essere costrette a stare in casa. Seppure la motivazione sia buona, avrei preferito un messaggio più cooperativo tra i generi anziché di scontro. Comunque il libro è valido se si vuole diversificare un pochettino la narrativa che viene proposta alle bambine e ai bambini. Mi piace anche che il libro tocca il tema della sorellanza, sradicando lo stereotipo per cui le donne sarebbero le peggiori nemiche delle donne. Probabilmente pensato per primi lettori. Ma si potrebbe anche leggerlo a bimbi e bimbe più piccini che abbiano la pazienza di ascoltare tanto testo in rapporto alle immagini.