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Libri per infanzia

Julián è una sirena

Un albo illustrato che affronta in maniera delicata il discorso dell’espressione di genere: un bambino può vestirsi da sirena se vuole e va supportato in questa sua scelta.

Fotografia della copertina del libro "Julián è una sirena"

Autorə: Jessica Love

Casa editrice: Cosimo Panini

L’albo racconta di un bimbo e la sua nonna che passeggiano in una città in tempo di Carnevale. 


Julián, il bimbo, ama le sirene


Ispirato da tre persone vestite da sirene incontrate sulla metro, tornato a casa si traveste da sirena con quello che trova in giro per casa. 


La nonna parla poco, e il libro mantiene la suspence rispetto alla reazione della nonna


  • Si arrabbierà? 

  • Lo sosterrà? 

  • Cosa farà?


Infatti dopo aver visto Julián una volta uscita dalla doccia la nonna ha un’espressione corrucciata, perplessa o addirittura arrabbiata


Dice “Uhm?” e se ne va. 


NB: L’espressione seria della nonna è giustificata dal fatto che Julián ha smontato mezzo salotto per travestirsi…



fortografia di pagina del libro Julián è una sirena
La nonna esce dalla doccia e vede Julián travestito da sirena con materiale di fortuna raccolto in salotto.

Julián crede dunque che la nonna non lo sostiene.


Pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato e comincia a dubitare di sé, triste. 


Non ci sono parole ad accompagnare questo passaggio ma lo si intuisce dai disegni.


La nonna invece è solo andata a vestirsi e quando torna…


porge una sua collana a Julián per completare l’outfit!


La nonna decide anche di uscire con il nipote e di partecipare al corteo di Carnevale.


Molto significativo anche il passaggio in cui Julián sussurra “Sirene”, scorgendo delle sirene al corteo.


In risposta la nonna lo valida dicendo: “Come te, niño.”


Il fatto che nel libro ci siano poche parole aiuta secondo me ad allenare l’empatia: è la persona che legge che guardando le gestualità e le espressioni dei personaggi illustrati deve immaginare cosa stanno provando.


Ho apprezzato la rappresentazione di corpi grassi, in particolare quello della nonna Abuela. 


Anche se ho notato che spesso le rappresentazioni di corpi grassi si declina in una donna nera grassa, proprio come in questo caso.


Non pensi?


Un po’ come se ci fosse uno stereotipo attorno alla donna nera grassa.


La si vede rappresentata spesso, anche nei film, e dunque risulta accettabile ad una società grassofobica, molto più di un corpo bianco grasso.


Ma trovo che sia comunque meglio di nulla.


È un libro con dei disegni che mi piacciono molto e poche parole. 


L’ho visto consigliato a partire dai 4 o 6 anni; io credo dipenda da molte variabili. 


I disegni possono piacere a tutte le età e il fatto che abbia poche parole può essere d’aiuto ai bambini più piccoli.


Ci sono alcuni passaggi muti in cui si rappresenta quello che Julián immagina, che forse per i bambini e le bambine più piccole è un po’ difficile capire e vanno magari accompagnati con delle spiegazioni.


Ad ogni modo, il libro merita. 


Sullo stesso tema consiglio in particolare Visto che vestiti?


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