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Libri per infanzia

Streghetta Nocciola

Il libro contiene quattro racconti, ambientati nella foresta con protagonista l’amabile streghetta Nocciola. Colpisce l’incredibile diversità rappresentata nelle illustrazioni: dalla protagonista grassa e con i peli sulle gambe, al papà topo esausto nel suo ruolo di cura, all’elfa in sedia a rotelle.

Fotografia della copertina del libro "Streghetta Nocciola"

Autorə: Phoebe Wahl

Casa editrice: Il Castoro

Streghetta Nocciola contiene quattro racconti, piuttosto semplici e piacevoli da leggere: in primavera streghetta Nocciola trova un uovo, dal quale poi nasce un amico, in estate streghetta Nocciola fatica un po’ ad adattarsi al ritmo lento dell’estate ma poi si lascia andare, in autunno compare un rumore misterioso nel bosco e in inverno la povera streghetta Nocciola si trova in un guaio e vien salvata da un vecchio amico, quello dell’uovo.


Mi piace che streghetta Nocciola sia una strega che non incarna lo stereotipo di strega brutta e cattiva che fa gli incantesimi. Anzi: è una persona gentile, che aiuta le altre persone, le cura, coltiva il suo orto e raccoglie bacche e erbe. Le sue “pozioni magiche” sono al massimo dei preparati a base di erbe, è una sorta di erborista o naturopata. La rappresentazione di streghetta Nocciola è strepitosa: è grassa, con i peli sulle gambe e allo stesso tempo è un personaggio estremamente positivo. È davvero molto raro trovare personaggi grassi nei libri per l’infanzia e che siano pure positivi. Anche i peli spesso vengono utilizzati per mostrare i personaggi come sporchi e cattivi, qui no.



Un’immagine tratta dal libro “Streghetta Nocciola. Un anno nella foresta” edito Il castoro.



Ho adorato anche che ci fosse la bottega di una ciabattina, perché ho idea che si tratti di un mestiere molto segregato per genere e leggere di femminili professionali insoliti è sempre segno che stiamo rompendo alcuni stereotipi sulle professioni.


A proposito di professioni insolite per un genere, non è un caso che il genitore esausto di una famiglia di topolini è papà topo. Anche nella famiglia Coniglio si vede quello che è presumibilmente un papà con un cucciolo in braccio. Vedere papà in ruoli di cura nei libri per l’infanzia è molto importante per passare l’idea che tutte le persone, uomini e donne, possono svolgere un ruolo di cura, se lo desiderano. Da questo punto di vista, i libri per l’infanzia sono ancora molto stereotipati, con papà spesso non pervenuti o al lavoro.


I libri che fanno eccezione li raccolgo nella sezione risorse del mio sito, ad esempio: Gruffalò e la sua piccolina, Bruno l’astronauta, Gli occhiali da sogno, Visto che vestiti?, Luna adora la biblioteca o Arriva la mamma!.


Mi è anche molto piaciuto osservare la diversità delle creature fantastiche del bosco: unə gnomə [1] in sedia a rotelle, unə altrə con un vestito e capelli lunghi con tanto di corona di fiori e barba oppure lə gnomə barbutə con ali da fatina, esistono “i fatini”?


Se ne hai occasione, dai un’occhiata a questo libro, ne vale davvero la pena secondo me.






[1] La schwa, “ə”, è una lettera che si pronuncia tra una “a” e una “e” e che si può usare per evitare il maschile sovraesteso e per uscire dal binarismo di genere. Seppure venga usata già anche in alcuni libri, la uso con parsimonia dove davvero ci sta o non riesco a parafrasare. Essendo ancora sconosciuta a molte persone mi sembra di mettere un ostacolo in più tra chi legge e ciò che scrivo. Ad ogni modo qui la uso perché le creature della foresta di questo libro sono così variegate che davvero non capisco se si tratta di maschi, femmine, o creature che vivono al di là del binario di genere.




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